“I princìpi contano più dei titoli”: la McLaren ha scelto, Norris-Piastri come Senna-Prost
Oscar Piastri, Lando Norris e il TP della McLaren Andrea Stella - Sportmagazinetrentino.it (Foto X)
Il Mondiale F1 2025 è pronto per la volata finale: in tre in corsa per il titolo, da Woking arriva la decisione che fa sognare Verstappen.
Dalla poltrona per due a tre sotto un tetto. Il titolo di un noto film degli anni ’80 e la parafrasi di quello di una sitcom quasi coeva inquadrano al meglio il cambiamento sostanziale che si è registrato nella corsa al titolo piloti di Formula 1 2025.
Una lotta che appassionante lo è diventata solo da qualche settimana, da quando cioè in casa McLaren si è passati dal ruolo di potenza dominante della stagione a quello di “grande malata”. E la diagnosi è già arrivata…
A Woking soffrono di “braccino corto”. Era tutto facile nella prima parte della stagione, quella in cui i punti scottavano relativamente e l’obiettivo era mettere le mani sul Mondiale costruttori.
Le difficoltà delle scuderie concorrenti, dalla Red Bull alla Mercedes fino alla Ferrari, avevano trasformato i primi tre quarti di campionato in una lunga prova generale verso il volatone finale.
Norris o Piastri? Volata F1 2025, la McLaren ha scelto di non scegliere
Trovarsi in testa a agosto o settembre è un conto, esserlo a novembre un altro. Eppure la strategia McLaren non è mai cambiata: “Prima si mette al sicuro il team, poi sarete liberi di correre”. Il messaggio recapitato a Lando Norris e Oscar Piastri è stato chiaro fin dall’inizio. Peccato che ad approfittarne sia stato Max Verstappen…
Grazie ai tanti punti persi dai duellanti, per ingenuità ed errori commessi per inesperienza e frenesia, l’olandese si è avvicinato tanto da tornare ufficialmente in corsa. Un’emergenza che non ha però cambiato la filosofia di Woking. Tanto il grande capo Zak Brown quanto il team principal Andrea Stella hanno infatti deciso che neppure adesso il team decreterà un numero uno e un numero due. Lando e Oscar saranno quindi liberi di correre, ovviamente osservando le famose “Papaya rules”.

L’etica prima del palmares: lo choccante messaggio della McLaren
Nessun rischio inutile, battaglia libera sì, ma sempre nel segno della correttezza. In McLaren il titolo piloti manca dal 1998 e nessuno sa cosa potrà succedere il prossimo anno, quello della rivoluzione regolamentare. Lo strapotere tecnico attuale potrebbe anche evaporare, pertanto l’occasione di vincere nel 2025 non va (andrebbe) sprecata. La decisione di non dare gerarchie è però inevitabile, per una serie di motivi. Perché i due “amici-nemici” sono vicinissimi in classifica, ma anche perché entrambi hanno dimostrato di soffrire già la pressione della leadership in classifica, figurarsi quella da capitani interni.
“Se per difendere il nostro principio dovessimo rinunciare al titolo, sarebbe un prezzo che accetteremmo di pagare” le “choccanti” dichiarazioni di Stella. La scuderia preferirebbe insomma perdere il titolo piuttosto che sacrificare la propria integrità sportiva. Una decisione che parte da lontano, dai tempi dei veleni tra Alonso e Hamilton nel 2007. Del resto, nessun’altra scuderia nella storia della F1 ha saputo sublimare meglio il concetto della lotta interna. La speranza ai piani alti del team è che non finisca come con Senna e Prost a scornarsi nel 1988 e ’89. Anche perché all’epoca non c’era un Verstappen pronto ad approfittarne…
