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Gimbo vs Barshim, la sfida infinita a Zurigo

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E perché non sei già andato in viaggio di nozze? “Job first”, prima il lavoro, scherza Gimbo. Zurigo, vigilia di Diamond League: è la finale per il diamante, da difendere dopo il trionfo dello scorso anno, il primo di sempre per un atleta italiano.

Gianmarco Tamberi duetta in conferenza stampa con Mutaz Barshim a poche ore dall’ultima sfida della stagione, quella che decreterà il vincitore per il salto in alto del massimo circuito mondiale (mercoledì alle 18, diretta su RaiSport+HD e Sky Sport Arena). 

Le emozioni del matrimonio sono ancora vive, intense e indimenticabili, e prima di parlare di atletica non si può che tornare sulla cerimonia di Pesaro, non senza l’ironia del quasi-fratello Mutaz: “Caro Gimbo, il tuo primo errore da uomo sposato è non essere partito subito per la luna di miele”, lo punzecchia il qatarino, tra gli ospiti d’eccezione di giovedì scorso.

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“Lo dici soltanto perché non volevi che gareggiassi qui…”, la replica di Tamberi. Schermaglie amichevoli, anteprima di ciò che li attende mercoledì in piazza a Zurigo, nella Sechseläutenplatz che affaccia sul lago, all’ombra del teatro dell’opera.

“In realtà – si fa serio Gimbo – amo Zurigo e non volevo mancare in questa finale, è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno. Il matrimonio è stato stupendo, Chiara era molto preoccupata per il maltempo ma siamo stati fortunati perché ha smesso di piovere mezz’ora prima della cerimonia e ce la siamo veramente goduta. Più avanti, sì, partiremo per il nostro viaggio”.

Se c’è un piccolo rammarico, per il 30enne delle Fiamme Oro, campione olimpico e d’Europa in carica, nonché bronzo mondiale indoor, è non gareggiare all’interno dello stadio a Zurigo: “Il Letzigrund è il mio preferito, ho ricordi stupendi di tutte le volte che ci ho saltato – racconta – amo questo posto e la sua gente: mi mancherà. Magari vado a gareggiare il giorno dopo con le donne…”.

L’atmosfera in piazza sarà comunque fantastica, di questo ne è certo: “Sì, sarà spettacolare lo stesso. Ho parlato con Andreas, uno dei meeting director (Hediger, ndr), e mi sono complimentato per l’evento straordinario che stanno facendo. Sarà divertente saltare in piazza.

Lo sapete, sono un atleta che adora stare vicino alle persone, sentire le loro emozioni e assorbire la loro energia. I tifosi sono parte della gara, ti fanno sentire che non stai saltando da solo: un giorno vorrei raggiungere il muro del 2,40, e poi pensare a 2,41, 2,42, e così via, ma il mio 2,46 è far divertire la gente”. 

Tutto questo affetto gli era mancato, e l’ha già ritrovato agli Europei: “Negli ultimi 2-3 anni, per i motivi che conosciamo, era stato difficile avvertire le stesse ‘vibes’ dalla gente – sottolinea l’azzurro – a Monaco invece è stato incredibile, mi sono sentito come un giovanissimo atleta che guarda le tribune e dice ‘wow’. Finalmente tutto è tornato alla normalità.

Pioveva ma nessuno ha lasciato lo stadio. Dopo un anno difficile e pieno di problemi è stato veramente importante vincere questo titolo europeo”. Dalla Baviera (e da Eugene) incontrerà di nuovo l’ucraino Andriy Protsenko. In pedana anche il neozelandese Hamish Kerr, lo statunitense JuVughn Harrison, il canadese Django Lovett.

Per l’Italia, nella prima giornata, anche Roberta Bruni (Carabinieri, asta) e Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia, peso). Non contano i punteggi della qualificazione. Chi vince qui, ha vinto. Un diamante è per sempre.

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