Primi responsi dal Real Club de Polo de Barcellona che ieri ha ospitato la prova di apertura della Longines FEI Nations Cup Jumping Final 2023 decretando i nomi delle otto squadre ammesse alla finalissima di domenica.
Tra queste non c’è l’Italia che ha chiuso al dodicesimo posto (24 penalità) con le prove del primo aviere scelto Lorenzo De Luca su Carlson 86 (11), del graduato scelto dell’Esercito Italiano Alberto Zorzi su Highlight W (8), di Emanuele Camillisu Odense Odeveld (8) e di Piergiorgio Bucci su Cochello (8).
La gara di ieri è stata vinta dalla Gran Bretagna con zero penalità davanti a Brasile (4; 237.48) e Germania (4; 240.03).
Ammesse alla finale, nella quale le otto compagini ripartiranno da zero, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Stati Uniti e Svizzera.
Domenica, a contendersi il pass per Parigi 2024 riservato alla migliore in classifica tra le nazioni non ancora qualificate, saranno quindi Brasile e Stati Uniti.
L’Italia, insieme ad Argentina, Australia, Messico, Paesi Bassi, Spagna e Uzbekistan, sabato tornerà in campo per la Longines Challenge Cup (ore 21:00).
“Oggi – ha commentato il cittì Marco Porro – non è andata come avremmo voluto. I nostri cavalieri hanno messo tutti il massimo impegno, ma un errore di troppo ciascuno ci ha negato la finale di domenica e quindi la qualifica olimpica della squadra di salto ostacoli, che l’Italia insegue dal lontano 2004.
Non sono finite, però, le speranze di vedere la disciplina del Salto ai Giochi di Parigi, grazie ai due Emanuele (Gaudiano e Camilli rispettivamente secondo e terzo nella graduatoria del gruppo B ndr.) in corsa per la qualifica individuale.
C’è rammarico, chiaramente, e il dispiacere da parte di tutto il Team Italia è davvero enorme, anche perché avevamo in campo oggi i binomi più in forma del momento; cavalieri dalla grande esperienza, ma purtroppo in questo sport una barriera di troppo si paga tantissimo e può risultare fatale. Tutti i nostri cavalieri sono davvero dispiaciuti, ma dobbiamo restare concentrati per la Challenge Cup di sabato sera.
I complimenti vanno a Brasile e Stati Uniti che sono stati più bravi. A noi, purtroppo, resta l’amaro in bocca per quegli errori arrivati su salti che – sono certo – se ripetuti anche cento volte, non si riverificherebbero di sicuro.
Questo è il nostro sport e dobbiamo accettarlo. L’obiettivo – ha concluso il CT – rimane quello di portare il maggior numero possibile di binomi ad essere competitivi in eventi top, così da poter sopperire agli imprevisti che, come abbiamo visto quest’anno, per motivi di salute di cavalli e cavalieri o vendite, hanno condizionato la stagione”.