Connect with us logo La Voce del Trentino

News

Festival dello Sport: Gianmarco Pozzecco e Gianni Petrucci, il risultato è importante, ma ciò che conta è l’emozione

Pubblicato

il

Divertimento, positività e capacità di fare squadra sono le parole chiave che ritornano nel corso dell’intervista ai due pilastri della scena del basket italiano.

L’uno, Petrucci, che ha saputo comprendere con lungimiranza le potenzialità di allenatore di un giocatore estroso ed estroverso, genio e sregolatezza, affidandogli la responsabilità di guidare la squadra, anche di fronte a molti scettici.

L’altro, Pozzecco, il tredicesimo uomo in campo, colui che sa farsi amare dai sui ragazzi, motivarli, spingerli a dare sempre il massimo anche quando la vittoria sembra impossibile. L’allenatore che, al primo posto, mette il divertimento, suo, dei giocatori e degli spettatori.

Pubblicità
Pubblicità

Il racconto sul palco non può che partire dalla partita giocata agli Europei 2022 contro la Francia e terminata 93-85 per i transalpini. “Rimane alto il rammarico per una sconfitta non meritata – racconta Petrucci – ma grande la soddisfazione per l’entusiasmo che la nazionale italiana è stata in grado di generare. Un’attenzione generata anche grazie all’immagine, al carisma, alla capacità di emozionare di Pozzecco. Un coach che sa rendersi parte della squadra”.

Abilità che Pozzecco pare aver affinato – racconta – proprio grazie alla sua esperienza di giocatore, quando a causa della sua peculiare conformazione fisica ha sviluppato talenti differenti e atipici, come la velocità, la sorpresa, l’invenzione. Qualità spesso non comprese dagli allenatori e fonte di una sorta di diffidenza. Una situazione vissuta con fatica al tempo che lo ha spinto a dare massima fiducia ai suoi giocatori una volta passato al ruoto di coach. Nessuna rigidità, massima empatia con gli atleti, diventando parte della squadra. Come, appunto, un tredicesimo in campo.

E se questa è la realtà odierna nel mondo della palla a spicchi, tra i progetti futuri si menziona il grande lavoro della Federazione per portare il grande basket in chiaro, finalmente, nelle case di tutti, così come avviene per altri sport come ad esempio la pallavolo. “Una questione sulla quale si sta lavorando, spiega Petrucci “e un obiettivo che mi pongo e che riguarda non tanto la popolarità di questo sport, o la sua apprezzabilità, ma i diritti tv e il loro costo”.

Un ultima chicca, che sicuramente renderà felici gli appassionati, la fornisce Petrucci, che grazie alla collaborazione e al fattivo interessamento del trentino Salvatore Trainotti (general manager della Nazionale), si dichiara “sufficientemente ottimista” di riuscire a portare in Italia, per i mondiali, il talento di Paolo Banchero, cestista nato e cresciuto negli States ma naturalizzato italiano.

Archivi

Categorie

di Tendenza