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Due parole con Silvia Sevignani, una stella del nuoto pinnato

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Il nuoto pinnato è una disciplina sportiva appartenente alle specialità acquatiche che, avvalendosi di attrezzature specifiche (monopinna, pinne, boccaglio o bombole) permette all’atleta il raggiungimento di velocità decisamente più elevate rispetto al nuoto.

Questo sport viene definito come la “Formula Uno” delle discipline natatorie per via delle alte velocità non raggiungibili in altri sport acquatici. Già dalla prima edizione di Santa Clara 1981 il nuoto pinnato è disciplina ufficiale dei Giochi mondiali.

La federazione internazionale a cui appartiene il nuoto pinnato è la CMAS, che fa parte dell’ARISF, ed è disciplina riconosciuta dal CIO.

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Lo scorso maggio si sono conclusi in quel di Lignano Sabbiadoro presso il Villaggio Sportivo Bella Italia & EFA Village i Campionati Italiani Assoluti di nuoto pinnato.

Silvia Sevignani giovane campionessa classe 1997 residente in Terre d’Adige, nei tre giorni di gare ha conseguito tre titoli di campionessa italiana nelle seguenti specialità:
200 monopinna con il tempo di 1:33.96
400 monopinna con il tempo di 3:23.99
800 monopinna con il tempo di 7:12.00
ed infine un oro nella staffetta femminile 4×200.

Silvia è tesserata con la Società Sweet Team Modena di Luca Tonelli, è in Nazionale Italiana ed è allenata da Michele Russo (tecnico azzurro della Nazionale Giovanile ai prossimi Mondiali nel Cairo) presso il Centro Sportivo Trento Nord a Gardolo.  

È stata convocata ai Campionati Europei Assoluti Indoor di Kaposvar in Ungheria a luglio e ai Mediterranean Beach Games di Heraklion in Grecia a settembre 2023.

I risultati di queste gare sono dati da un costante e duro allenamento in vasca e in palestra, da molti sacrifici, tanta forza di volontà, determinazione e passione per lo sport. 

Noi di Sport Magazine Trentino abbiamo avuto occasione di scambiare qualche parola con Silvia.

Ciao Silvia! parlaci un po’ di questa disciplina e del tuo percorso!

“Il nuoto pinnato non è uno sport presente alle Olimpiadi, per ora è presente ai World Games. Ha un programma molto simile a quello del nuoto e sembra che la federazione stia spingendo da anni per farlo inserire nella kermesse a cinque cerchi.

Con le due pinne diciamo che è paragonabile allo stile libero del nuoto mentre con la monopinna è più simile al delfino. Si respira tramite l’utilizzo di un boccaglio e ci sono distanze che in realtà sono simili a quelle del nuovo normale: dai 50 fino ai 1500 in vasca e poi quelle in acque libere da 2 a 6km.

Io faccio nuoto da tantissimo tempo. Poi in 3^ media ho iniziato ad usare le pinne per gioco e non ho più smesso. Anche se lo sport si pratica in vasca le dinamiche sono molto diverse. Ho iniziato con le due pinne e dal 2018 con la monopinna in staffetta e da lì ho lavorato con quella arrivando anche in nazionale.

A livello italiano non è uno sport tanto diffuso, è uno sport di nicchia. Anche perché è molto costoso: la monopinna piò costare anche sui 600 euro, e sono fatte a mano.

Adesso mi alleno in regione con la squadra di Nerio Danieli (presidente della Snd Nuotatori Trentini di Trento e mio primo allenatore) ma sono ancora tesserata a Modena per la Sweet Team Modena (lo scorso anno allenata da Luca Tonelli, presidente della società).

Quanti siete? Quante ore ti alleni?

Noi che ci alleniamo tutti i giorni siamo in 15 circa, mentre io mi alleno due ore tutti i giorni.

Oltre al nuoto cosa fai?

Ho frequentato l’Ivo de Carneri di Civezzano -ATS (animatore turistico sportivo) e mi sono laureata in triennale in Scienze Motorie e nella magistrale in Management dello Sport a novembre 2022. Il mio grande sogno sarebbe quello di lavorare con il CONI (con cui ho già collaborato) perché penso che potrei dare tanto sia dal lato sportivo che umano.

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