“Dopo gli Europei di Monaco è stata tutta salita”. Ora riparte, NadiaBattocletti: la tre volte campionessa europea giovanile della corsa campestre è al rientro domenica in Spagna, adAtapuerca, nel primo dei due cross iberici che la porteranno fino agli Europei di Venaria Reale per cercare il poker di successi consecutivi. “Tornata dalla Germania ho scoperto di avere la mononucleosi, con tutto ciò che ne consegue in termini di stanchezza fisica. Non è stata tosta: di più. Sono rimasta ferma per un mese e mezzo, fino all’inizio di ottobre, e adesso da circa un mese ho ripreso ad allenarmi e finalmente sono tornata ad avere il ‘controllo’ del mio corpo”. La trentina delle Fiamme Azzurre si ripresenta sui prati del sito archeologico di Atapuerca, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco e già rampa di lancio delle sue passate stagioni del cross. Otto chilometri per la gara assoluta (start alle 13.15), due in più di quanti ne affronterà l’11 dicembre nell’edizione casalinga degli EuroCross al Parco della Mandria. E domenica sarà subito sfida vera, al cospetto di rivali di altissima levatura nella tappa del massimo circuito internazionale della campestre: è annunciata la presenza della turca quattro volte campionessa europea del cross YaseminCan, quest’anno oro continentale dei 10.000 e argento dei 5000 a Monaco, nonché della campionessa olimpica dei 3000 siepi, l’ugandese PeruthChemutai. “Lo prendo proprio come un test – continua la 22enne trentina allenata dal papà Giuliano – considerato appunto che Monaco è stata la mia ultima gara, e che prima degli Europei non avevo gareggiato molto a causa di una periostite tibiale. Già tra due settimane, al cross di Alcobendas del 27 novembre, potrebbe vedersi qualcosa di più: ovviamente non lo finalizzerò ma sarò meno carica di lavoro”. Venaria Reale, Torino, Piemonte, l’Europeo in casa dopo gli splendidi trionfi di Tilburg 2018, Lisbona 2019 e Dublino 2021, due volte da under 20 e una volta da under 23. “Gli Europei di cross li ho sempre vissuti con tranquillità, senza ansie e pressioni. Sono convinta che ci arriverò pronta anche stavolta, per provare a confermare il mio titolo e quello della squadra. In fondo siamo le stesse, il blocco è sempre quello di noi atlete del 2000, nessuna è passata di categoria: penso ad Arnaudo, Cavalli, Selva. Vorrei tanto pubblico sul percorso, all’estero ce n’è sempre moltissimo, in Italia mi piacerebbe ce ne fosse il doppio!”. Chiudere forte, regalare un’altra gioia all’atletica italiana al termine di un anno altalenante per Nadia. “Sì, non è stata una stagione facile, ma comunque mi tengo il settimo posto degli Europei sui 5000 come un buon risultato. Si impara anche dagli infortuni e il 2022 mi ha insegnato che nonostante tutto non mi sono arresa. Questo è l’importante”.
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