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Atletica

Assoluti Rieti: Jacobs 10.12 tricolore, Dallavalle 17,28

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Grana/FIDAL

Il campione italiano è sempre lui. Il doppio oro olimpico Marcell Jacobs si conferma tricolore nei 100 metri ai Campionati Italiani Assoluti di Rieti con il tempo di 10.12 (-0.9 il vento) dopo aver corso la batteria in 10.17 (+0.3). È il suo quinto titolo italiano consecutivo sui 100, al rientro dall’infortunio muscolare delle scorse settimane.

In finale, spinge fino in fondo per battere l’emergente Chituru Ali (10.16) mentre chiude al terzo posto Filippo Tortu (10.24) ed è quarto l’altro oro olimpico della staffetta Lorenzo Patta (10.28).

“Per me è un periodo un po’ complicato ma tra 3 settimane c’è il Mondiale di Eugene e cercherò di riconquistare tutto come l’anno scorso”, le prime parole post-gara di Jacobs. Bel confronto nello sprint al femminile: Zaynab Dosso ribadisce il pronostico della vigilia (11.30, v. +0.4), ma deve impegnarsi allo stremo per vincere la resistenza di Vittoria Fontana (11.34). Notevole anche il 71,57 che regala a Sara Fantini il titolo tricolore del lancio del martello, il primo (in ordine cronologico) assegnato all’interno dello stadio.

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Triplo con affaccio sul mondo: il cubano Andy Diaz (come ovvio, fuori classifica) atterra a 17,68 (v. +0.1), confermandosi al secondo posto nella lista mondiale 2022. Sul gradino più alto del podio nazionale sale Andrea Dallavalle, che aggiunge tre centimetri al suo stagionale, con un eccellente 17,28 (+0.8) che lo piazza al quinto posto nella graduatoria iridata dell’anno.

Per Yeman Crippa è il primo titolo italiano in carriera nei 5000 (13:26.11), i 100hs sono di Elisa Di Lazzaro (13.01, vento nullo), i 110hs di Hassane Fofana (con un buon 13.45, +0.8), il triplo di Dariya Derkach (doppio 13,99), l’asta di Max Mandusic (5,50), il giavellotto di Roberto Orlando (75,14). Nel disco uomini, maglia di campione italiano per Alessio Mannucci (60,01), un solo centimetro di margine su Enrico Saccomano (60,00).

Nei turni eliminatori dei 400hs, interessanti il 50.33 di Jose Bencosme e il 56.29 di Ayomide Folorunso, mentre nel giro di pista senza barriere si mettono in luce Alice Mangione (52.56) e Virginia Troiani (52.58), imitate nella prova maschile da Davide Re (buon ritorno con 45.80) e Alessandro Sibilio (per il napoletano 46.07 in assoluto controllo).

JACOBS: “RIPARTO DA QUI” – Da Pescara 2018 a Rieti 2022: Marcell Jacobs è sempre campione italiano dei 100 metri. Il doppio oro olimpico, al rientro agonistico dopo 38 giorni dal meeting di Savona, e dal successivo infortunio muscolare, è il padrone di una finale più combattuta del previsto. Con 10.12 (-0.9) l’azzurro delle Fiamme Oro deve spingere fino all’ultimo metro per avere la meglio di un Chituru Ali sempre più sorprendente (10.16), capace di lasciarsi alle spalle i due campioni olimpici della staffetta Filippo Tortu (terzo in 10.24) e Lorenzo Patta (quarto in 10.28).

“Un risultato che mi serve per ripartire – le parole dello sprinter allenato da Paolo Camossi – È un piacere avere vinto questo quinto titolo consecutivo, un onore essere ai Campionati italiani e portare a casa il miglior risultato. Obiettivo di questa giornata era correre due volte, batteria e finale, proprio come abbiamo fatto, per ritrovare il ritmo-gara dopo piccolo infortunio. Era più di un mese che non alzavo l’intensità, avevo un po’ di timore.

Nella parte finale della gara non sono riuscito a sviluppare quella forza che ho io, per un po’ di paura e preoccupazione nello spingere troppo. In batteria non ho corso benissimo, lento, volevo ritrovare il ritmo in finale. Il 9.76 di Kerley ai Trials? I campionati americani, per loro, sono forse più importanti delle grandi manifestazioni. Eugene è una pista ottima con tanto vento a favore sempre. Non vedo l’ora di gareggiare ai Mondiali e testarla”.

SALTI: DALLAVALLE +3 CM – Sì, Andrea c’è. E non ha limiti. Un’altra prestazione di valore internazionale per Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle). Con il 17,28 (+0.8) di Rieti, centrato al terzo turno, il piacentino aggiunge tre centimetri al 17,25 dell’esordio di Grosseto della scorsa settimana e si issa al quinto posto delle liste mondiali dell’anno, dietro soltanto a quattro saltatori cubani o ex cubani (in vetta Jordan Diaz Fortun con 17,76).

Un altro di loro, Andy Diaz (Libertas Unicusano Livorno), fuori classifica, prende quota proprio sulla pedana del Guidobaldi, allungando ancora il personale a uno strabiliante 17,68 (+0.1).

Dallavalle ribadisce la propria solidità a venti giorni dai Mondiali di Eugene: un nullo iniziale, un 16,65 di assestamento e poi l’hop-step-jump che lo spinge a sette centimetri dal proprio limite dello scorso anno (17,35). Acquisita la misura e la garanzia del primo posto, lascia la gara rinunciando agli ultimi tre turni. “Per la prima volta in stagione gareggiavo con la rincorsa completa, era importante confermarsi dopo Grosseto e soprattutto su un’altra pedana.

La gara non era iniziata bene, ma al terzo salto sono riuscito a tirar fuori tre balzi equilibrati. Ora la partenza per i Giochi del Mediterraneo e poi ci concentreremo sui Mondiali. A Eugene ci sarà un atmosfera fantastica, la pedana l’ho già provata l’anno scorso in Diamond League, in America è sempre tutto più grande e più bello”.

 Trova il miglior salto della propria stagione anche Tobia Bocchi (Carabinieri) secondo con 16,86 (+0.2), resta al di qua dei diciassette metri Emmanuel Ihemeje (Aeronautica) che chiude al terzo posto con 16,81 (+0.8). Nel triplo femminile, Dariya Derkach (Aeronautica) lambisce in due occasioni i quattordici metri e si conferma tricolore: 13,99 (-0.9) al quarto, 13,99 (-1.5) al quinto, nove centimetri più in là di Ottavia Cestonaro (Carabinieri) e del suo 13,90 (-0.4). A 12,88 (-0.8) c’è il terzo posto di Erica Fabbris (Pontevecchio Bologna). 

Nell’asta, Max Mandusic (Fiamme Gialle) si riprende la maglia tricolore arrampicandosi a 5,50 (tre errori a 5,60). Sulla sua scia, non ha ancora compiuto diciott’anni Simone Bertelli (Safatletica Piemonte) salito al PB di 5,35 per un significativo secondo posto agli Assoluti, cinque centimetri più su di Eugenio Ceban (Libertas Orvieto, 5,30).

DOSSO 11.27 POI 11.30 – Recupera, recupera, Vittoria Fontana (Carabinieri), ma non a sufficienza per riprendere Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) al suo terzo titolo nei 100 metri dopo quelli di Bressanone 2019 e Padova 2020. La primatista italiana indoor dei 60 si comporta meglio in batteria (11.27/+1.5) che in finale (11.30/+0.4), crono con cui precede Fontana (11.34) che paga invece l’avvio più incerto.

Alessia Pavese (Aeronautica), terza con 11.48, beffa tre delle staffettiste primatiste italiane a Tokyo, nell’ordine Irene Siragusa (Esercito, 11.49), Anna Bongiorni (Carabinieri, 11.53) e Gloria Hooper (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco, 11.54). “Sono soddisfatta, ma non del tutto – le parole di Dosso – Un grande inizio di stagione, poi l’intoppo Covid mi ha condizionata.

Sono felice di questa piccola solidità e sarà bello fare bene a Eugene, perché stiamo stiamo scendendo (con i tempi, ndr) e ai Mondiali vogliamo farlo ancora. Non farò altre gare prima della partenza del 6 luglio, ma dai Mondiali mi aspetto un miglioramento e una solidità mentale. Quella è l’atletica che conta”.

5000: CRIPPA A SEGNO – Primatista nazionale, certo. Ma Yeman Crippa (Fiamme Oro) non aveva mai festeggiato un titolo italiano nei 5000. Gli riesce a Rieti, al termine di una competizione che vive di due momenti-chiave: a metà gara, quando il trentino si mette in testa e porta via un terzetto composto anche dal siepista Osama Zoghlami (Aeronautica) e dal tricolore uscente Pietro Riva (Fiamme Oro), e poi a due giri dal termine, l’ora dell’attacco decisivo che scaccia indietro i due compagni di viaggio.

Il recordman azzurro si esprime in 13:26.11 davanti a Riva (13:33.10) e Zoghlami (13:34.97). Tra le donne si risolve tutto con una lunga volata a quattro che premia una caparbia Micol Majori (Pro Sesto Atl., 16:00.08): sul traguardo brucia Letizia Di Lisa (Gruppo Sportivo Virtus, 16:00.19), Gaia Colli (Atl. Valle Brembana, 16:00.26) e Aurora Bado (FreeZone, 16:01.21), tutte con consistenti sforbiciate ai primati personali.

OSTACOLI: FOFANA 13.45, DI LAZZARO 13.01 – La risposta che serviva. Hassane Fofana (Fiamme Oro) dà una sterzata alla propria stagione con il 13.45 di Rieti (+0.8), a tre centesimi dal personale dello scorso anno. Non c’è storia nella finale dei 110hs, dominata dal bergamasco che si allena in Spagna, pur con qualche incertezza nel passaggio di almeno quattro ostacoli: staccati Lorenzo Simonelli (Esercito) secondo con 13.74, e Giuseppe Filpi (Atl. Agropoli) terzo con 13.89 dopo aver timbrato il personale in batteria con 13.84 (+1.6). “Volevo andare forte e qualificarmi per Eugene, oltre a fare il personale – le parole di Fofana – Fare il minimo qui sarebbe stato fantastico. Una gara sporcata da qualche tocco di troppo sugli ostacoli”.

Al femminile, Elisa Di Lazzaro (Carabinieri) si riaffaccia dalle parti dei tredici secondi: si prende i 100hs con 13.01 (vento nullo), con buona azione tra le barriere, e precede Nicla Mosetti (Bracco Atletica) che sgretola il personale con 13.12. Per il terzo gradino del podio si propone Elena Carraro (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) con 13.23. “Sono andata male in batteria (13.39, ndr) – commenta Di Lazzaro – ricaricare le pile per la finale non è stato facile. Per gli Europei sono tranquilla, sul Mondiale guardiamo al ranking”

LANCI: FANTINI IMBATTIBILE – Undici titoli di fila. Sara Fantini (Carabinieri) non perde mai ai Campionati Italiani, imbattuta dal 2017 tra inverno ed estate: la primatista italiana del martello, nel torrido pomeriggio del Guidobaldi, si conferma anche a Rieti, stabilmente oltre i settanta metri, con il lancio più lungo a 71,57 e altre due bordate a 70,67 e 70,08. “Sono abbastanza contenta della misura – le sue parole – Siamo molto concentrati su Mondiali ed Europei, sono importanti quelle gare lì. Si deve continuare a salire e ho buone sensazioni. No, non ci saranno altri appuntamenti prima dei Mondiali, era l’ultima gara: si va in Oregon e si pensa a quello”.

Il suo 75,77 resiste come quinta prestazione globale dell’anno, la seconda in Europa, e questo rende perfettamente idea della splendida stagione che fin qui ha sfoggiato la 24enne emiliana, riscrivendo a più riprese la storia del martello femminile italiano. Sul podio salgono anche la primatista junior Rachele Mori (Fiamme Gialle) con 65,55 e Lucia Prinetti (Assindustria Sport) con 63,05. 

Un solo centimetro, sulla soglia dei sessanta metri, separa Alessio Mannucci (Aeronautica) ed Enrico Saccomano (Atl. Malignani Libertas) nel disco. La spunta il livornese con 60,01, per un soffio davanti al friulano che bacia per la prima volta in carriera i 60,00 tondi tondi. A prendersi il terzo posto è il campione uscente Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) con 58,78. 

Nel giavellotto, ancora un successo per Roberto Orlando (Aeronautica) che scaglia l’attrezzo a 75,14. Non gli resta lontano il rientrante Roberto Bertolini (Fiamme Oro), secondo con 74,88, e torna a migliorarsi Jhonatam Maullu (Dinamica Sardegna) terzo con 73,38. Epilogo a sorpresa per il giavellotto al femminile: con un lancio a 56,96, una ritrovata Paola Padovan (Carabinieri) sfila il titolo a Sara Jemai (Esercito) che guidava con 56,86. Terza piazza per Carolina Visca (Fiamme Gialle) con 55,02.

STAFFETTE – Ex aequo nella 4×100 maschile tra Atletica Biotekna e Atletica Riccardi Milano 1946 (tempo 40.26 in due serie diverse) e quindi sono ben otto i campioni italiani. Eccoli: per il club veneto Leonardo Rossi, Nazareno Sacchetto, Loris Tonella, Andrea Federici, per la società lombarda Ruskin Molinari, Simone Tanzilli, Alessandro Malvezzi, Wanderson Polanco. Terzo posto per Athletic Club 96 Alperia. Meno equilibrio tra le donne: il titolo va all’Atletica Brescia 1950 Metallurgica San Marco con 45.24 (Anna Carnero, Noemi Cavalleri, Alessia Niotta, Gloria Hooper), secondo il Cus Pro Patria Milano (46.24), terza Nissolino Sport (46.83).

BATTERIE – Nel primo turno dei 400 metri mostra un’estrema facilità d’azione Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle) che si limita a controllare e spendere il meno possibile in batteria (46.07). Esistono tutte le premesse perché in finale il napoletano possa realmente volare, forte del 45.08 dello scorso sabato e di una condizione in rapidissima crescita.

Sarà sfida con gli altri staffettisti azzurri, in primis Davide Re (Fiamme Gialle) che nel turno iniziale scende per la prima volta in stagione sotto i 46 secondi (45.80 miglior crono delle batterie). A seguire Edoardo Scotti (Carabinieri, 46.04), Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre, 46.05), Vladimir Aceti (Fiamme Gialle, 46.20). Tra le donne, Alice Mangione (Esercito) parte da 52.56 e conferma il ruolo di favorita, buone impressioni anche da VirginiaTroiani (Cus Pro Patria Milano, 52.58), Anna Polinari (Carabinieri, 52.62 PB), Giancarla Trevisan (Bracco Atletica, 52.79) e Alessandra Bonora (Bracco) che porta il personale a 52.86.

Nel primo round dei 400 ostacoli, aggredisce subito Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) qualificata per la finale con il miglior crono (56.29), precedendo Eleonora Marchiando (Carabinieri, 57.18) e Alice Muraro (Atl. Vicentina, 57.45), più conservative invece Rebecca Sartori (Fiamme Oro, 57.53) e Linda Olivieri (Fiamme Oro, 57.79). Al maschile José Bencosme (Atl. Avis Barletta, 50.33) guida il riepilogo davanti a MattiaContini (Aeronautica) e Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946) entrambi a 50.76. 

Nelle batterie degli 800 duellano Federica Del Buono (Carabinieri, 2:04.23) ed Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre, 2:04.76), assente invece Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) che durante il riscaldamento ha scelto precauzionalmente di non gareggiare, dopo aver avvertito un fastidio al bicipite femorale nei giorni scorsi. Tra gli uomini, arrivano in tandem Catalin Tecuceanu (Silca Ultralite Vittorio Veneto, 1:48.47) e il primatista juniores Francesco Pernici (FreeZone, 1:48.56), e nell’altra batteria si distingue un altro junior, Giovanni Lazzaro (Assindustria Sport) 1:48.96 al primo anno di categoria (2004).

MULTIPLE – Al via le due giornate delle prove multiple. Nel decathlon, il sabato di Dario Dester (Carabinieri) inizia con il primato personale eguagliato nei 100 metri con 10.76 (+0.2) e con un’altra vittoria nel lungo (7,41/+0.7).

Primo posto anche nel peso con la misura di 13,94, terzo con 1,93 nell’alto vinto da Lorenzo Modugno (Polisport. Triveneto Trieste, 2,05) e sigillo conclusivo nei 400 con 48.04. Totale 4200 punti, in corsa per gli ottomila, seppur indietro rispetto alla “virata” del Multistars (4278 punti) quando sbancò a 8109. Secondo posto provvisorio per Lorenzo Naidon (Quercia Trentingrana, 3907), terzo Andrea Cerrato (Atl. Fossano ’75, 3760).

Nell’eptathlon, Marta Giaele Giovannini (Atl. Livorno) è la più veloce nei 100hs (14.15/+0.6), nell’alto il successo parziale è di Rebecca Gennari (N. Atl. Varese, 1,68) con il personale pareggiato, nel peso di mette in mostra Linda Pircher (Lana Raika) con 13,00, nei 200 prevale Giulia Riccardi (Trilacum) con 25.21 (-0.2). L’esito è una classifica che dopo quattro prove recita così: Giovannini 3261, Gennari 3068, Alice Lunardon (Riviera del Brenta) 3062.

DOMENICA CON 25 TITOLI ITALIANI – Nella terza giornata degli Assoluti di Rieti, domenica dalle 11.15, si assegnano altri venticinque titoli italiani. Il momento clou è in programma alle 18.50 con il salto in alto maschile del campione olimpico Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro) che oggi si è sottoposto a una risonanza magnetica a L’Aquila: “Ieri durante l’ultimo allenamento ho sentito riacutizzarsi un dolore che ho da settimane – le sue parole su Instagram – abbiamo deciso di andare a fondo per sapere con esattezza quali fossero le condizioni della mia gamba.

Sono stato 40 minuti dentro quel macchinario, con la tachicardia, ansioso di sapere il risultato finale, ed eccolo qua: ho il via libera da parte del mio team sanitario, domani posso scendere in pedana e lottare per il titolo italiano”. Troverà Marco Fassinotti (Aeronautica) e fuori gara l’australiano Brandon Starc. In pista, è il momento decisivo per i 200 metri (con Dalia Kaddari, Fiamme Oro), i 400 metri, gli ostacoli (100hs, 110hs e 400hs).

Nel mezzofondo i 1500 con Elena Bellò (Fiamme Azzurre) e al maschile con Pietro Arese (Fiamme Gialle) e Ossama Meslek (Atl. Vicentina), i 3000 siepi con Osama Zoghlami (Aeronautica), le finali degli 800 metri. In pedana, l’asta con la primatista italiana Roberta Bruni (Carabinieri), l’alto con Elena Vallortigara (Carabinieri), il lungo con Larissa Iapichino (Fiamme Gialle), il peso con Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia) e Leonardo Fabbri (Aeronautica), e al femminile il disco con Daisy Osakue (Fiamme Gialle) e il peso con l’ultima gara in carriera per Chiara Rosa (Fiamme Azzurre).

GIOVANNELLI, UNA VITA PER L’ATLETICA – Un premio alla carriera. Un meritato riconoscimento per chi ha portato Rieti al centro del pianeta-atletica grazie a 45 edizioni dello storico meeting internazionale, illuminate da otto record del mondo allo stadio Guidobaldi. È emozionato, commosso, Sandro Giovannelli, nel ricevere il premio “Domenico Chiesa” dal presidente del Panathlon International Rieti Costanzo Truini e dal presidente della FIDAL Stefano Mei. Oltre cinquant’anni d’impegno e di passione, dalla sua Rieti ai vertici dell’atletica italiana (già direttore tecnico della squadra nazionale femminile) e mondiale, come stimato dirigente IAAF, attuale World Athletics.

DIRETTA TV RAISPORT+HD: ECCO GLI ORARI
Due ore in diretta tv per le gare del sabato, tre ore per la domenica. I Campionati Italiani Assoluti di Rieti (24-26 giugno) saranno trasmessi in diretta su RaiSport+HD nelle fasce orarie delle 19.10-21.10 per il sabato e 18.10-21.10 per la domenica, e in streaming su RaiPlay negli stessi orari. Le altre gare della rassegna tricolore, che andrà in scena allo stadio Guidobaldi nel weekend, saranno trasmesse in diretta streaming sulla piattaforma www.atletica.tv sabato dalle 14.30 e domenica dalle 11.15.

PROGRAMMA ORARIO AGGIORNATO
È online il programma orario aggiornato dei Campionati Italiani Assoluti di Rieti. Si può consultare nella pagina evento del sito federale insieme al dispositivo organizzativo e al dispositivo tecnico con tutte le info utili.

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