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Aquila Basket Trento: salvi sì, ma…

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Gioire per la salvezza. È sicuramente qualcosa a cui i fan dell’Aquila Basket Trento non sono abituati. In qualche modo si era sempre riusciti a scendere in campo in occasione dei Playoff e, ora, per la prima volta l’Aquila probabilmente non ci sarà (“probabilmente” perché tutto ancora può accadere).

Nonostante la salvezza – non scontata – arrivata sul finale della stagione, non possiamo dire che questa annata sia stata un completo disastro. Certo, a salvare la squadra trentina è stato un inizio particolarmente positivo. Tuttavia, mentre in EuroCup il team non ha davvero avuto modo di decollare, per quanto riguarda il Campionato di Serie A italiano potremmo rappresentarlo come una lunga discesa in un tunnel buio che di luce sembrava non vederne proprio.

Le due sconfitte con Varese, arrivate a gennaio dopo settimane non semplici per la Dolomiti Energia, hanno mandato in crisi il gruppo squadra. Tra Covid, infortuni e assenze, l’equilibrio che si era faticosamente formato si è letteralmente sbriciolato.

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La Coppa Italia – andata male pure quella – non ha certo aiutato a risollevare gli animi della squadra. I ragazzi, però, hanno fatto il possibile e, guidati da coach Molin, hanno comunque saputo portare a casa alcune prestazioni davvero degne di nota come, ad esempio, la vittoria contro Brindisi e la buona prova contro la Virtus nonostante la sconfitta.

Insomma, la stagione 2021/22 sta volgendo al termine – mancano ancora le partite contro Reggio Emilia e Cremona – ma urge farsi un bell’esame di coscienza. Serve fare un bel respiro ed iniziare a mettere nuovamente le carte in tavola. Di certo anche qualche cambiamento sarebbe utile se per il prossimo anni si vuole tornare a riportare l’Aquila nella sua mentalità #DieHard più vera, con quella grinta e quella capacità di non mollare mai che sono invece mancate in questa stagione (e anche nelle precedenti due…).

Per quanto si tratti di una squadra “di provincia”, con i tifosi che sono letteralmente una nicchia, i ragazzi di questo team meritano un palazzetto pieno, sempre. Meritano un pubblico caloroso e pronto a sostenerli anche nei peggiori momenti. Tra il Calcio, le due squadre di Volley, le tante – troppe – restrizioni e le difficoltà date dalla pandemia, quest’anno si è rivelato davvero difficile portare un tifo compatto a palazzo. Dire che i ragazzi, a giocare in un palazzetto praticamente vuoto per quasi tutta la stagione, non ne abbiano risentito sarebbe come mentire. In uno sport dove il sostegno del pubblico sa sempre dare una carica in più, gli ultimi due anni hanno davvero messo in difficoltà tutto il gruppo.

Arrivati a questo punto, possiamo davvero dire che la stagione 2021/22 è andata com’è andata. L’importante ora è lavorare, creare delle basi solide e puntare sul prossimo anno. Un passo alla volta, si riuscirà comunque ad andare avanti. Certo, quanto sarebbe bello ritrovare – prima o poi – gli spalti pieni come capitava qualche anno fa, ritrovare entusiasmo e voglia di sostenere per davvero dei ragazzi che fanno di uno sport la loro vita? Trento non sarà mai una piazza come Milano o Virtus e non avrà mai una tifoseria di quel livello. Però sarebbe utile se i tifosi tornassero a fare i tifosi invece dei grandi esperti di pallacanestro.

Le critiche ci sono sempre state e sempre ci saranno. Tuttavia, specialmente negli ultimi tre anni, quella complicità che c’era tra tifo e squadra è mutata notevolmente e non in maniera positiva. Certo, sono cambiati quasi tutti i giocatori ma l’anima di Aquila è sempre la stessa: si tifa il singolo o la squadra?

Alcune scelte possono venire condivise o meno, ma spesso e volentieri è mancato il rispetto verso chi in campo ci lavora. Un coach o i giocatori possono piacere o meno, le scelte possono essere condivise o meno, la nostalgia verso alcuni soggetti comprensibile, ma se c’è una cosa che deve essere costante, quella è il rispetto. Sicuramente all’interno di Aquila sono stati fatti dei passi falsi che bisognerà rivedere, ma ogni esperienza può diventare un’importante lezione. Oggettivamente, serve che tutti si facciano un bell’esame di coscienza: staff, giocatori e tifosi. Nessuno escluso. Questa stagione è stata la prima ad essere davvero negativa per l’Aquila. ma è nell’essenza stessa dello sport avere degli alti e bassi. Capita a tutti di inciampare e cadere: poi basta sapersi rialzare. E se non si è capaci, si impara.

Sono lontani i tempi in cui tutto era molto più “sano” e meno polemico. Sarebbe bello se, per il prossimo anno, si riuscisse a tornare a vivere ancora lo sport per quello che è. Forse, di conseguenza, con meno negatività addosso e con del supporto solido e costante, anche i ragazzi avrebbero occasione di mettere in campo cuore e talento per far tornare a sognare una “semplice” città nel nord Italia…

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