Dolore atroce per Hamilton, mamma mia che strazio | “Ha lottato fino alla fine”
Lewis Hamilton - foto INSTAGRAM - SportMagazineTrentino
Hamilton non trova pace, il 2025 è stato uno degli anni più difficili per lui: ennesima e dolorante perdita per il britannico
È verissimo quando si legge o si ascolta da parte di qualcuno che la vita è imprevedibile. Da un momento all’altro può succedere un qualcosa di inaspettato, positivo o negativo che sia, che può cambiare o segnare profondamente la propria esistenza.
Ed è proprio il periodo che sta vivendo uno dei piloti più forti della storia della Formula 1, Lewis Hamilton. Il britannico, 7 volte Campione del Mondo, non sta trascorrendo al meglio gli ultimi anni della sua gloriosa carriera, tanto da non riuscire a trovare pace nè dentro che fuori la pista.
Il suo trasferimento in Ferrari, uno dei più iconici di sempre, bloccò l’internet. Uno dei migliori di sempre con la Scuderia migliore di sempre, un connubio perfetto, che però ad oggi non ha ancora trovato la quadra in termini di risultati.
Alla delusione professionale se ne sono anche aggiunte varie personali. In primis l’addio del suo cane Roscoe, adottato nel 2013, così amato dal suo padrone che oltre a reputarlo il suo migliore amico, l’ha fatto conoscere con fierezza da tutto il mondo dello motorsport e non.
Ha lottato sino alla fine
In uno dei periodi più vulnerabili della sua vita, lo sta anche torturando il ricordo di una persona scomparsa a lui cara. Nell’anniversario della sua morte ci ha infatti a tenuto a ricordare quello che è stato il suo profondo legame con un ex pilota. Parliamo di Niki Lauda, un mentore per lui, tanto da convincerlo all’epoca a lasciare la McLaren per firmare con la Mercedes.
Un consiglio che ha avuto sicuramente i suoi effetti positivi dato i suoi straordinari successi ottenuti. Statistiche alla mano, è diventato il primatista di titoli mondiali (7, come Michael Schumacher), di vittorie nei gran premi (105) e di pole position (104).

Una telefonata che ti cambia la vita
Al Magazine Ferrari ha raccontato com’è iniziato il loro rapporto: “Niki faceva parte di un mondo che non riusciva ad accettare il mio essere diverso e i commenti negativi non mancavano. Poi un giorno mi chiamò al telefono invitandomi ad unirmi al team e, quando finalmente ci siamo incontrati di persona, abbiamo avuto una conversazione molto piacevole. Mi disse: “Sei proprio come me: un pilota fino al midollo”.
Da lì divennero grandi amici: “Ci siamo insegnati cose a vicenda e siamo maturati insieme. Aveva sempre tante storie fantastiche da raccontare e ridevamo tantissimo insieme. Era un vero guerriero: si è battuto letteralmente fino all’ultimo respiro. È stato incredibile per me vedere quanto duramente abbia lottato. Eravamo soliti scambiarci videomessaggi e, fino alla fine, lui ha continuato a lottare, dicendo “Tornerò…”. L’ho amato per questo”.
