Dentro la crisi di Pecco Bagnaia: la soluzione può chiamarsi Valentino Rossi

Il difficile 2025 di Francesco Bagnaia - Sportmagazinetrentino.it (Foto X)
Il tracollo del pilota torinese è nei numeri: il rapporto con Ducati sembra compromesso, ma il futuro potrebbe regalare una sorpresa.
“Si stava meglio quando si stava peggio”. È molto probabile che Pecco Bagnaia abbia pensato questo nella seconda parte della stagione in corso, la peggiore in carriera, almeno dal 2021, quando il suo status è passato da pilota promettete a top driver.
Si stava meglio quando si stava peggio, ovvero si faceva incetta di terzi posti alle spalle dei fratelli Marquez. È andata così di fatto fino all’estate, con dieci terzi posti tra Sprint e GP veri su 22 corse.
Poi, qualcosa si è rotto, più che sulla moto a livello di rapporti interni. La doppietta in Giappone, preceduta da una serie di gare da dimenticare, è stata la classica illusione, seguita da un doppio ritiro costato anche il sorpasso di Marco Bezzecchi nella classifica iridata.
Ora Pecco si trova davanti una Ducati ufficiale come la sua, quella di Marquez senior, una clienti, la Gresini di Marquez Jr, e l’Aprilia del Bez. Ce n’è abbastanza per perdere pazienza e fiducia ed è quello che è successo, perché le frecciate di Bagnaia a Borgo Panigale non si contano più, al punto da rendere il futuro un’incognita.
MotoGP, è già 2026: Bagnaia può davvero dire addio alla Ducati?
Pensare oggi ad un Bagnaia non più vestito di rosso tra poche settimane non è uno scenario irrealistico. Il team manager Ducati Davide Tardozzi ha gettato acqua sul fuoco, ma per spegnere l’incendio ne serve davvero tanta. Il migliore, o il peggiore, dipende dai punti di vista, degli estintori rischia però di essere il motomercato.
Già, perché quale potrebbe essere l’eventuale destinazione futura di Bagnaia in caso di addio alla Ducati? Non l’Aprilia, che si terrà stretta Bezzecchi, non una Honda che non riesce a rialzarsi e con ogni probabilità neppure la KTM o la Yamaha. Restare in Ducati potrebbe quindi essere una necessità, anche a costo di andare incontro ad una clamorosa retrocessione. Attenzione allora alle parole pronunciate da Max Biaggi, che nel corso di un’intervista a RTL 102.5 ha avanzato l’ipotesi che Pecco possa passare dal team factory ad uno clienti.

Una retrocessione per ripartire? Le possibili destinazioni di Pecco Bagnaia
Scenario non semplice, dal punto di vista pratico, essendo il contratto di Pecco con Ducati in essere fino al 2026 con il team ufficiale, ma anche psicologico, perché si tratterebbe di un declassamento difficile da accettare per un due volte campione del mondo. Va da sé che in questo caso l’unico scenario possibile, con Alex Marquez in Gresini, sarebbe l’approdo in VR46, sebbene Di Giannantonio e Morbidelli vengano da un’annata più che discreta. Di cosa ciò potrebbe essere il prodromo? Di un rilancio a Borgo Panigale o di uno stanco trascinarsi a fine contratto?
Di certo la presenza del pigamalione Valentino Rossi rappresenterebbe un vantaggio non indifferente per l’operazione-rilancio. In questo senso le parole del Dottore sono state sibilline: “È un momento difficile ma stiamo cercando di capire come risolvere le cose”. Bagnaia è pur sempre uno dei prodotti più fulgidi della sua Academy. E tornare a casa nei momenti di difficoltà può spesso rappresentare la soluzione migliore.