“Fuori dalla TOP TEN”: che tegola per Sinner | L’annuncio UFFICIALE è una mazzata

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Esperimenti pericolosi: L’ex-coach Goven critica la fase di transizione di Sinner; le “nuove soluzioni” rischiano di escluderlo dalla TOP TEN
Jannik Sinner è senza dubbio uno dei nomi più luminosi del tennis mondiale. Fin dal suo esordio, il giovane tennista italiano ha catturato l’attenzione di critica e appassionati grazie a un mix letale di potenza, precisione e una sorprendente maturità in campo.
La sua abnegazione al lavoro e la sua costante ricerca del miglioramento lo hanno reso un atleta stimato, tanto da essere considerato uno dei principali contendenti per i titoli più prestigiosi in ogni superficie.
Il suo stile di gioco, incentrato su colpi piatti e una notevole aggressività da fondo campo, gli ha permesso di conquistare numerosi titoli e di imporsi come una forza costante nei tornei del Grande Slam e negli ATP Masters 1000.
La sua ascesa è culminata nel raggiungimento della vetta del ranking mondiale, traguardo storico per il tennis italiano. La sua agenda è sempre fitta, con l’obiettivo di aggiungere nuovi trofei alla sua bacheca.
La critica di Goven: un “esperimento” azzardoso
Ogni mossa di Sinner è scrutata con attenzione, soprattutto in relazione agli aggiustamenti tecnici e tattici che sta cercando di implementare nel suo gioco. È proprio su questi tentativi di “nuove soluzioni” che si è abbattuta una critica, seppur a fin di bene, da parte di un occhio esperto: l’ex-tennista francese e oggi coach, Georges Goven.
In una recente intervista a Eurosport, Goven ha espresso una forte perplessità riguardo le recenti modifiche che Sinner starebbe introducendo nel suo tennis. Secondo Goven, il punto di forza di Sinner risiede nella perfezione essenziale del gioco: “La verità è che Jannik ha un tennis essenziale ma perfetto, è il numero 2 del mondo ed è stato in vetta al ranking mondiale per tante settimane“.

Una esclusione dalla TOP TEN?
L’ex-tennista francese non nasconde la sua preoccupazione che questa ricerca di varianti possa compromettere l’efficacia del suo schema di gioco collaudato, arrivando a lanciare un avvertimento sulla possibile ricaduta in classifica: “Non capisco perché debba provare nuove soluzioni fino ad assomigliare a Bublik, la trovo una scelta abbastanza sorprendente in questa fase della sua carriera.
Vuole forse scendere all’11° o 12° posto della classifica? Il suo ragionamento non mi sembra corretto!“. Per un atleta abituato a dominare le zone altissime della classifica, anche una momentanea uscita dalla TOP TEN sarebbe percepita come una “tegola”. Il monito di Goven è chiaro: la ricerca di un gioco più vario, se mal calibrata, può destabilizzarlo.