10 MESI DI SQUALIFICA: purtroppo sono positivo all’antidoping | Mi hanno ROVINATO la carriera

Pallone in rete - foto LAPRESSE - SportMagazineTrentino
È arrivata la sanzione che si temeva ed è pesantissima: quasi un anno di squalifica per doping, la sua carriera è ora a rischio
Quando leggiamo la parola doping accostata allo sport, crediamo che si tratti di una notizia correlata al ciclismo o all’atletica. In realtà, come specificano i dati analizzati negli ultimi 20 anni, la disciplina con più casi è proprio il calcio.
Sembrerà assurdo ma è così, ed è ragionevole se consideriamo che è seguita e praticata in ogni parte del globo terrestre. Comprende decine di competizioni, nazionali ed internazionali, ragion per cui è più probabile che nascano questi casi.
Gli organi di governo portano avanti da anni svariate campagne contro l’uso di sostanze stupefacenti. Ne è severamente vietato l’uso, a tal punto che chiunque verrà scoperto andrà incontro ad una salatissima punizione da scontare.
Se un atleta risulta positivo ai controlli, non ci sarà chance. Verrà categoricamente penalizzato con una squalifica da parte della rispettiva Federazione del campionato in cui milita, che va da circa 10 mesi a 5 anni di allontanamento da qualunque campo sportivo.
Positivo al controllo
La sanzione minima è quella ricevuta da un celebre calciatore del La Liga. Si tratta di uno dei titolarissimi dell’Athletic Bilbao, che è risultato positivo al controllo anti doping effettuato dopo il termine della sfida di Europa League contro il Manchester United.
Le analisi hanno rilevato la presenza di canrenone, una sostanza vietata in quanto altera i quantitativi di potassio presenti nelle urine. Il calciatore ci ha tenuto a sottolineare che non ha dunque assunto nulla per migliorare le sue prestazioni sportive, ma che si è trattato di un serissimo errore.

Squalifica ufficiale
Il protagonista della vicenda è Yeray Alvarez. Il classe 1995 ha spiegato che è dal 2022 che assume uno spray ed una pillola di sera per un trattamento specifico per l’alopecia datogli dal suo oncologo, che però ha avuto una variazione la sera prima della gara.
Dato che aveva terminato il medicinale e la moglie stava seguendo una terapia simile, ha inconsciamente deciso di assumerla, non sapendo che pur essendo analoghe contenevano sostanze diverse. Credeva contenesse minoxidil, senza sapere che conteneva un’altra sostanza specificatamente proibita dalla UEFA, che non ci ha pensata due volte a punirlo. Ci ha tenuto nello scusarsi, soprattutto con il suo staff ed i suoi compagni ma si assume la piena responsabilità di quanto fatto e si augura che passi quanto prima questo periodo per tornare a difendere i colori dei Leoni biancorossi.